Gesù vuole che lo sentiamo sempre vicino, vuole che la nostra vita sia veramente felice. Per questo attraverso il sacramento della Cresima ci vuole donare in maniera ancora più grande lo Spirito Santo che abbiamo già ricevuto nel Battesimo.

Cos’è il sacramento della Cresima?

 La Cresima è un dono. Un dono che ci dà la possibilità di vivere di più come Gesù, di conoscerlo e amarlo di più e di conoscere e amare di più i nostri genitori, i nostri amici, le cose che facciamo tutti i giorni, lo studio, i divertimenti e anche noi stessi. Quando Gesù è salito al cielo cinquanta giorni dopo essere risorto (era il giorno di Pentecoste!) ha deciso di lasciare alla Chiesa, alle persone che liberamente hanno deciso di seguirlo, un grande dono: lo Spirito Santo. Da quel giorno, tramite gli apostoli e tramite quelli che gli apostoli hanno scelto, attraverso i secoli, questo dono è arrivato fino a noi.

Cosa vuol dire: “sacramento”?

La Cresima è un dono speciale che si chiama sacramento. Cosa significa sacramento? I sacramenti sono dei segni, dei gesti concreti, sensibili, attraverso i quali Gesù, per mezzo della Chiesa, ci dona la sua vita divina. Ad esempio, tu sei stato battezzato e da quel giorno sei diventato cristiano. Come ha fatto Gesù a donarti la sua vita? Attraverso dei gesti, parole, e “cose” che il sacerdote ha detto o usato. Es. l’acqua, l’olio, alcune parole con cui ha invocato lo Spirito Santo…

A cosa serve il sacramento della Cresima? Perché abbiamo bisogno dello Spirito Santo?

Come abbiamo detto all’inizio, la Cresima è un sacramento attraverso il quale ci viene donato in maniera ancora più grande lo Spirito Santo.

Senza il dono dello Spirito Santo non riusciamo a riconoscere Gesù presente, facciamo più fatica a distinguere ciò che è bene e ciò che è male, facciamo più fatica ad avere fiducia, speranza e ad amarci gli uni gli altri. Senza il dono dello Spirito Santo siamo più paurosi, abbiamo più vergogna di noi stessi e di dire chi siamo e a chi apparteniamo, che siamo cristiani… Può essere contento un guerriero che ha paura di servire il suo re o un tifoso che ha vergogna di dire qual è la sua squadra preferita? Lo Spirito Santo è il maestro del nostro cuore ed è la guida della Chiesa. Una volta Papa Francesco ha paragonato la Chiesa ad una grande nave: lo Spirito Santo è il vento che la sospinge verso la sua meta, la felicità e la salvezza di tutti gli uomini. Lo Spirito Santo ci permette di essere veri uomini, di poter affrontare qualsiasi avventura, di non aver paura.

Per questo il sacramento della Cresima ha anche un altro nome: si chiama Confermazione. Attraverso questa parola la comunità cristiana vuole dirti: non avere paura di diventare grande è delle cose grandi che ti verranno chieste o che dovrai affrontare, perché non sei solo. Dio, che ha fatto il cielo e la terra, e tutto il creato ti conferma, ti dice che la tua vita vale! Che tu vai bene e sei prezioso. E tu, liberamente, decidi di seguirlo.

Cos’è lo Spirito Santo e cosa sono i suoi sette doni?

Lo Spirito Santo è l’energia di luce e di cuore con cui Cristo mantiene la Sua presenza. Quando Gesù ascese al cielo, fece questa promessa: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Con la Pentecoste compì pienamente la sua promessa con l’effusione dell’energia della sua vita divina, che è l’amore di Dio in persona: lo Spirito Santo, la terza persona della Trinità. I doni dello Spirito Santo sono delle realtà stupende, che ti aiuteranno nella vita.

Ecco i sette doni:

  • il primo dono è la sapienza, che ti fa scoprire quanto è buono e grande il Signore e, come dice la parola, rende la tua vita piena di sapore, perché tu possa essere, come diceva Gesù «sale della terra». Il sale è ciò che da sapore ai piatti!
  • poi il dono dell’intelletto, così che tu possa comprendere in profondità la Parola di Dio e la verità della fede;
  • quindi il dono del consiglio, che ti guiderà alla scoperta del progetto di Dio sulla tua vita;
  • il dono della fortezza, per vincere le tentazioni del male e fare sempre il bene, anche quando costa sacrificio;
  • viene poi il dono della scienza, non scienza nel senso tecnico, come è insegnata all’università, ma scienza nel senso più profondo, che insegna a trovare nel creato i segni le impronte di Dio, a capire come Dio parla in ogni tempo e parla a me e a te;
  • un altro dono è quello della pietà, che tiene viva nel cuore la fiamma dell’amore per il nostro Padre che è nei cieli, in modo da pregarLo ogni giorno con fiducia e tenerezza di figli amati; di non dimenticare la realtà fondamentale del mondo e della mia vita: che c’è Dio e che Dio mi conosce e aspetta la mia risposta al Suo progetto;
  • il settimo e ultimo dono è il timore di Dio. Timore di Dio non indica paura, ma sentire per Lui un profondo rispetto, il rispetto della volontà di Dio che è il vero disegno della mia vita ed è la strada attraverso la quale la vita personale e comunitaria può essere buona; è il desiderio di fare il bene, di fare la verità, di fare la volontà di Dio.

Come Gesù ti dona la sua vita nel sacramento della Cresima? Attraverso quali segni?

Dio ha deciso di comunicarci il Suo Spirito attraverso delle cose concrete. Attraverso dei segni concreti: l’olio, le mani del sacerdote che ti benedirà, le parole e le preghiere che verranno dette durante la Messa della Cresima.

Ad esempio, il sacerdote che celebrerà la messa il giorno della Cresima ti chiamerà per nome, ti ungerà la testa   con l’olio crismale e ti dirà: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono” e tu gli risponderai: “Amen”.

Attraverso queste parole, l’olio, la mano del sacerdote che ti tocca, il tuo dire “Si”, “Amen”, tu riceverai veramente il sigillo dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo verrà ad abitare veramente in maniera più profonda e indelebile in te.

Chi può donarci la Cresima?

Come abbiamo già detto, la Cresima la può donare solo il Vescovo o qualcuno che lui sceglie.

Perché? Perché i vescovi sono i successori diretti degli apostoli, che a loro volto sono stati scelti da Gesù. I Vescovi sono in unità col Vescovo di Roma, il Papa, che governa e si prende cura di tutta la Chiesa universale.

Cosa occorre per ricevere la Cresima?

Per ricevere bene il dono della Cresima occorre innanzitutto volerlo, occorre domandarlo, occorre attenderlo, occorre desiderarlo, occorre prepararsi a riceverlo. Il sacramento della Cresima è un dono, e i doni si possono accettare o rifiutare. La Cresima non agisce meccanicamente. Come tutti i doni, se noi non li vogliamo o non li “usiamo bene”, è come se non ci fossero. Occorre la nostra libertà.

La Cresima, non sopprime o sostituisce lo spirto umano, la nostra anima. Dio non ci costringe mai, è un Signore, e viene a noi nella misura in cui lo accogliamo, in cui siamo disponibili ad invocarlo e accoglierlo. Dio non dona lo Spirito Santo a tutti, ma a chi glie lo chiede.

  • Per ricevere la Cresima occorre essere battezzati, cioè già cristiani.
  • Occorre essere in grazia di Dio, cioè essersi confessati e non essere in peccato mortale.
  • Occorre impegnarsi a diventare testimoni di Cristo ed essere disponibili a vivere come Gesù.

A cosa ti chiama Gesù, cosa vuole da te?

Se nel Battesimo siamo stati incorporati a Cristo e nell’Eucarestia veniamo assimilati sempre più alla sua vita divina, con la Confermazione, attraverso il dono dello Spirito Santo, ognuno di noi riceve un compito preciso.

Scrive San Paolo nella prima lettera ai Corinzi:

“Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune; ma tutte queste cose è l’unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole.
Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo […]. Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra.
Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto.
Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.”

San Paolo vuole aiutarci a capire che Dio, nella Confermazione, donandoci lo Spirito Santo con i suoi sette doni e attraverso i nostri talenti ci chiama a costruire e custodire il corpo della Chiesa.

È come se la Chiesa fosse una grande squadra di calcio. Ognuno riceve dall’allenatore il suo ruolo secondo le sue qualità, i suoi doni e i suoi talenti. Nella squadra c’è il portiere, ci sono i difensori, i centrocampisti e gli attaccanti. La squadra però è una sola! Così quando l’attaccante segna un goal tutti festeggiano, quando il portiere para un tiro insidioso tutti gioiscono! Nessuno vince da solo. Vince la squadra! Ognuno serve e collabora alla vittoria secondo il suo ruolo. Ci sarà chi ha più fiato, chi ha più tecnica, chi è più forte nei colpi di testa e chi invece non sbaglia un tiro, ma tutti insieme collaborano nel costruire la squadra e nel perseguire la vittoria.

Ma Gesù ha proprio bisogno di me?

Ci potremmo ora chiedere: ma la Chiesa è grandissima, che compito potrei avere io in una realtà così vasta?

Dio ci consegna sempre ad una comunità precisa, fatta di amici e di volti familiari, dove si rivela la Chiesa universale. Infatti in ogni luogo dove c’è Cristo, c’è la Chiesa tutta intera! Per esempio Dio ha pensato alla comunità dell’oratorio di Santa Giulia per i ragazzi delle superiori che voi già conoscete. Pensate all’Estate Ragazzi che facciamo tutti gli anni. Ogni ragazzo delle superiori ha il suo compito: c’è Andrea che fa la segreteria, Chiara che pensa alla cucina, Fabrizio fa l’attore, Giulia pensa ai canti, Angela, Loris, Marino, Dario ed Edoardo invece guidano le squadre per i giochi! Ognuno di loro serve la comunità secondo i suoi talenti e le sue capacità e tutti ne gioiscono! Come sono felici i grandi di servire, e come sono felici i bambini di giocare!
Tutti collaborano a costruire un luogo dove abita Dio e dove si diffonde la sua gioia!

In sintesi: con la Cresima, attraverso i doni dello Spirito Santo e dei vostri talenti, Cristo stesso vi consegna ad una comunità che è segno vivo del suo corpo e vi chiede di appartenervi e di costruirla attivamente ognuno secondo le sue qualità.

Diffondere e difendere la gioia di Cristo

Come gli apostoli, nella Pentecoste, ricevettero il mandato di annunciare la gioia dell’incontro con Cristo, così noi nella Cresima riceviamo lo stesso compito. L’annuncio degli apostoli è giunto fino a noi attraversando 2000 anni di storia, così attraverso di noi giungerà fino alla fine dei tempi.

Gesù stesso ci ha detto: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”. Predicare il Vangelo significa annunciare con la propria vita, le proprie opere e anche con le parole, la gioia che deriva dall’incontro con Cristo nell’ambiente dove ci è chiesto di vivere. Gli ambienti possono essere per noi la classe, la nostra squadra di calcio o di pallavolo.

Tanti nostri amici delle superiori, per esempio, hanno sentito il bisogno di invitare i loro compagni di classe in oratorio, perché desideravano condividere con loro la gioia che vivevano. Tre anni fa c’era un gruppetto di sette, otto amici. Adesso si ritrovano in quaranta!

Tuttavia non sempre è così facile vivere da cristiani. Infatti, una creatura, il diavolo, è invidiosa delle persone  felici e perciò odia la vita buona che rende l’uomo felice e propone a chiunque gli capiti sotto tiro azioni malvagie per renderlo, infine, triste come lo è lui. Egli odia Cristo e la sua Chiesa, e incessantemente cerca di strappare a Cristo i suoi figli. Per questo, nella Cresima, il Signore donandoci lo Spirito Santo, ci dà la forza di resistere e sconfiggere il nostro nemico: il diavolo. La vita è anche una battaglia per sostenere il bene e respingere il male. Ecco cosa ci scrive san Paolo:

[…] attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma […] contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè  la parola di Dio. Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi […]. Con queste parole San Paolo ci invita ad essere dei soldati di Cristo, a sentire su di noi tutto il dolore per chi soffre a causa del male, a lottare per strapparlo da una vita infelice e a combattere perché il regno di Gesù sia difeso e diffuso.

Come è possibile non perdere ciò che ti verrà donato con la Cresima?

Gesù sa che siamo deboli e che è impossibile usare bene i doni che ci dà solo con le nostre forze. Noi dopo un pò ci stanchiamo, ci scoraggiamo, ci dimentichiamo o possiamo buttare via delle cose preziose. Questo è un peccato, è il vero peccato!

Così come nessuno può darsi la cresima da solo, o battezzarsi da solo, nessuno può credere e mantenere viva la fede da solo. Per questo Gesù ci mette assieme e ci dona i nostri genitori, i sacerdoti, i catechisti, gli amici, i santi e tante persone che ci aiutano ad usare bene e non sprecare i doni che Gesù ci dà. Devi rimanere attaccato a esse!

È impossibile essere felici da soli. E allora sfruttiamo tutti gli strumenti che il Signore ci dà e ci chiede di usare per non perdere i doni che ci offre.

Ecco alcune cose che ci aiutano a non perdere e a godere di più dei doni che ti verranno fatti:

  1. La preghiera: attraverso cui noi riapriamo il nostro cuore a Dio, lo ringraziamo per i doni che ci dà, gli chiediamo quello di cui abbiamo bisogno, certi che ci
  2. I sacramenti: attraverso i quali Dio ci ridona sempre la sua vita divina. Con la Comunione Gesù viene proprio ad abitare nella nostra anima attraverso l’Ostia. Con la Confessione ci libera dal male, dai nostri peccati e ci fa ricominciare sempre.
  3. La vita della comunità cristiana: partecipare alla vita di una comunità in cui posso fare esperienza che stare con Gesù e con chi vuole seguirlo è meglio e sono più contento. La prima comunità è la propria famiglia. Poi c’è ad esempio il gruppo delle medie di cui fai parte e poi la nostra comunità, fatta di gente più grande e più piccola, dai bambini che vengono a giocare il martedì con le mamme, agli anziani, da quelli che fanno il catechismo delle elementari, ai ragazzi delle superiori, dai ragazzi che studiano all’università a chi lavora e ha messo su