I coniugi Barolo

Giulia di Barolo e Carlo Tancredi

 

Juliette Colbert nacque in Francia nella cattolica Vandea da nobile famiglia. Rimase orfana di madre a 7 anni; poco dopo, all’epoca della Rivoluzione, molti fra i suoi parenti, che appartenevano alle più alte sfere dell’aristocrazia francese, furono pubblicamente giustiziati. Negli anni dell’adolescenza fu inserita nelle damigelle d’onore di Giuseppina Beauharnais, prima moglie di Napoleone Bonaparte. Nell’ambiente della corte francese conobbe il marchese piemontese Carlo Tancredi Falletti di Barolo, che ella sposò il 18 agosto 1806, a Parigi. L’affetto tra loro, fondato sulla profonda fede di entrambi e sulla carità, divenne col tempo sempre più puro e più forte. Il marchese, originario di Torino, all’epoca occupata dai francesi, vi si trasferì con la sposa dopo il 1814. I due vissero presso il Palazzo Barolo, di proprietà del marito, all’epoca ritrovo per l’élite culturale e politica torinese, oltre che sede di alcune opere di carità.

Il prevalente interesse dei due coniugi fu, già da subito, per la beneficenza: Juliette, in Piemonte chiamata anche Giulia si dedicò all’assistenza delle carcerate, ed intraprese, insieme con il marito, iniziative benefiche: scuole gratuite, assistenza ai poveri e donazioni.Il marchese inoltre finanziò quasi interamente la costruzione dell’attuale Cimitero monumentale di Torino del 1828,  Con il marito Giulia fondò la Congregazione delle Suore di Sant’Anna. Il suo impegno a favore delle carcerate, con l’istruzione, con la provvista di vitto e abbigliamento decente, con l’igiene, arrivò a tal punto che, presentato al governo un progetto di riforma carceraria, il 30 ottobre 1821 il ministero la nominò soprintendente del carcere. 

Nel 1838 il marchese morì, e fu sepolto nel suo appena finanziato e costruito Cimitero monumentale di Torino. Tutte le opere di carità furono quindi gestite soltanto più dalla marchesa che, oltre alle opere torinesi, si preoccupò di lasciare tutti i beni per la fondazione dell’omonima “Opera Pia”.

Nel 1862, esattamente un anno dopo la Proclamazione del Regno d’Italia, la marchesa finanziò la costruzione della Chiesa di Santa Giulia

A partire dal 1845 circa, la marchesa si dedicò altresì al perfezionamento della coltivazione e della vinificazione del celebre vino Barolo, il preferito da Carlo Alberto di Savoia.

Juliette Colbert, la marchesa Giulia di Barolo, morì nel 1864 e fu sepolta a fianco all’altare maggiore nella sua amata chiesa di Santa Giulia. Le spoglie del marito sono state traslate nella stessa chiesa nel 2013 nel transetto destro a fianco del trittico.

Nel 2015 Giulia di Barolo è stata proclamata Venerabile dalla Chiesa, mentre il marito Carlo Tancredi è stato proclamato Venerabile nel 2018. Per entrambi è in corso il processo per la beatificazione.