C’è una cosa più importante del nostro fiorire: il nostro rifiorire
Veglia Pasquale 2025 – Omelia
Santa Giulia – 19 Aprile 2025
don Paolo Pietroluongo
Le donne vanno meste al sepolcro per onorare un morto. Ma già la pietra rimossa era un piccolo segnale: qualcosa era successo. Gli angeli, che c’erano anche a Betlemme all’inizio della vita di Gesù, danno l’annuncio e qui alla fine chiudono il cerchio: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea” (Lc 24,1-12)
Aiutaci, Signore Gesù, a sentire la Tua presenza viva, fa’ che non ti pensiamo come un morto, come uno che non c’è più. Aiutaci Signore a riconoscerTi vivo, presente qui ed ora, in mezzo a noi. Donaci occhi e cuore per leggere la nostra vita, aiutaci a ricordarci, come chiedono gli angeli, gli episodi della nostra vita in cui tu ci hai parlato e ci hai portato luce; aiutaci a ricordare la luce che tu porti nelle nostre vite e che noi così spesso dimentichiamo.
Stasera non vogliamo capire tutto. La resurrezione di Gesù non ci toglie magicamente problemi, malattie. Non toglie magicamente la morte. La luce di Cristo offre una certezza incrollabile: il Suo amore è più forte di tutto; la sua vita è più forte della morte. Non ci occorre una vita senza problemi: ci occorre una certezza, la certezza della sua presenza ora e oltre la morte.
Questa è la luce di Cristo, la luce di una certezza, di poter rifiorire dopo ogni caduta; la certezza di poter rinascere, dopo ogni morte quotidiana; la certezza di una strada, dopo che ci siamo smarriti. Come ha scritto in una sua poesia il cardinale portoghese José Tolentino Mendonça:
“C’è una cosa più importante del nostro fiorire: il nostro rifiorire.
Che la notizia circoli tra quei feriti che noi tutti siamo;
giunga a quanti hanno tentato e sbagliato;
riscatti coloro che si sono perduti nei corridoi lunghi dei loro inverni.”
Saremo sempre pieni di sbavature, di errori, di ferite: con Cristo rinasciamo, sempre, a nuova vita. E questo è più importante.
Infine, la certezza più grande e che dobbiamo riscoprire tutti come verità che ci deve accompagnare in ogni nostro passo, è la certezza della risurrezione e della vita eterna.
Amici miei: Cristo è risorto, è vivo, ci attende in Paradiso col Padre, con lo Spirito Santo, la Vergine Maria, i nostri Santi Patroni e tutti i nostri cari che ci hanno preceduto.
E arriverà poi un momento, nascosto nel tempo della storia, in cui non ci sarà morte, non ci sarà tempo, non ci sarà distanza, sacrificio, pentimento, lacrime. Un tempo in cui saremo tutti insieme, con i nostri corpi, e sarà tutto amicizia, sorrisi, letizia, e staremo a tavola e Gesù passerà a servirci e siederà con noi a conversare.
Auguri: oggi siamo tutti dei risorti.