La meraviglia che vince la stanchezza
A Firenze con i ragazzi delle superiori
di Marta Desderi
Dall’11 al 14 Febbraio con i ragazzi delle superiori siamo partiti per Firenze. Ognuno dei 60 ragazzi, non era scontato, ha scelto di svegliarsi presto al mattino e rinunciare al riposo delle vacanze di Carnevale per godersi la bellezza di una città d’arte. Abbiamo camminato per le strade, ci siamo fermati nelle piazze, siamo entrati nei musei con un costante sentimento di meraviglia e stupore.
Una delle cose che mi ha sorpreso di più è stata vedere i miei amici, anche i meno studiosi, stupirsi davanti a un quadro, una pala d’altare o una statua, rimanendo incantati ad osservare. Tra noi ragazzi c’è chi studia a scuola storia dell’arte, ed entrando agli Uffizi ha potuto riconoscere ciò che gli era stato insegnato, confrontandosi e facendo notare agli altri i dettagli che più lo avevano colpito durante la lezione. Per loro è stato quindi un meraviglioso viaggio di “ripasso”: ricordo l’entusiasmo appena entrati nella stanza di Botticelli o Caravaggio.
Ma lo stupore più grande era negli occhi di chi queste opere non le aveva mai viste sui libri, magari forse aveva solo sentito nominare qualche titolo più famoso o visto qualche foto su Instagram. Lorenzo e Pietro che studiano in un istituto tecnico e perciò non hanno storia dell’arte come materia scolastica, erano in gruppo con me. Pensavo che si sarebbero annoiati girando per ore tra sculture e quadri sconosciuti. Eppure, loro due più degli altri, facevano continue domande alla guida, notando e chiedendo spiegazioni prima per un dettaglio e poi per l’altro, cercando di capire il significato di una luce o il motivo di una certa espressione.
È incredibile vedere il potere dell’arte in azione, che grazie al suo splendore riesce ad attrarre anche chi pensa di non essere interessato.
Inoltre la maggior parte delle opere presenti nei musei che abbiamo visitato sono immagini sacre, legate alla storia di Cristo, della Bibbia e dei santi. Abbiamo così potuto osservare i capolavori che sono stati creati grazie alla fede e le bellezze che questa ci ha regalato, insieme alla forza che ha avuto di tenerci uniti in questo viaggio, in cui la stanchezza è stata vinta dalla voglia di meravigliarsi.
E così mentre ripenso al mio stupore e a quello dei miei amici in questi giorni, mi viene in mente un testo di Giovanni Paolo II che Don Paolo ci ha proposto durante la vacanza: “In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande”.